Ā«LāAfrica, nei telegiornali italiani, sono i barconi zeppi di migranti che cercano di raggiungere le coste italiane. A Expo perĆ² cāerano 39 Paesi che ci hanno mostrato anche qualcosāaltro: un continente fatto di culture, persone e cibi speciali. Nei padiglioni e nei cluster abbiamo conosciuto unāAfrica diversa da quella dei tg. Ho pensato che valesse la pena raccontarla, ed ĆØ per questo che ho creato AfriknowĀ». Prosper Nkenfack ĆØ nato in Cameroon 38 anni fa. Ć arrivato in Italia nel 2005 per studiare Marketing turistico allāUniversitĆ di Verona e oggi lavora come receptionist in un hotel. Ma non ĆØ un tipo a cui piace stare con le mani in mano: fa teatro, ha condotto un programma in radio, ĆØ presidente dellāassociazione Africasfriends. E nel tempo libero corre le maratone: Ā«A Verona sono abbastanza conosciuto, mi chiamano Gianni Morandiā¦Ā» scherza Prosper.
Lāidea di dare vita a un sito internet che raccontasse ālāAfrica di Expoā gli ĆØ venuta un mese prima dellāinizio dellāesposizione. Ā«Avevo organizzato un forum invitando ministri e altre personalitĆ del Senegal, del Ghana, del Marocco. Sapevo che questi Paesi, come molte altre nazioni africane, avrebbero avuto degli spazi a Rho. E cosƬ mi son detto: cāĆØ bisogno di qualcuno che racconti cosa succede nei cluster e nei padiglioniā¦ Qualcuno che lo faccia da un punto di vista africano, non italianoā¦Ā». Chi meglio di lui? La prima volta che ha varcato i cancelli di Expo, Prosper aveva in mano un biglietto pagato di tasca sua. La seconda volta, uguale: faceva avanti e indietro da Verona, autofinanziandosi viaggi e ingressi, per poi pubblicare nei ritagli di tempo notizie, appuntamenti e interviste. FinchĆ© Afriknow non si ĆØ allargato: Ā«Altre persone hanno cominciato a collaborare. La prima ĆØ stata Vilma, una signora di Brescia che mi aiuta con le traduzioni, poi sono arrivati Filippo, Micheleā¦ Siamo un ottimo esempio di collaborazione fra italiani e africaniĀ».
Il 31 ottobre, ultimo giorno di Expo, Prosper ha percorso su e giĆ¹ il Decumano distribuendo la versione cartacea di Afriknow: un magazine di 32 pagine, realizzato pressochĆ© a costo zero e stampato grazie al supporto di unāazienda veronese, che fa il bilancio della presenza africana a Rho. Ā«Ć stata unāesperienza sicuramente positivaĀ» dice il direttore, Ā«il padiglione dellāAngola ha dimostrato quali sono le potenzialitĆ del nostro continente. Anche il Marocco ha lavorato molto bene, come Algeria e Tunisia nel Cluster BiomediterraneoĀ». Conclusa lāExpo, il progetto di Prosper non si ferma. Ā«Continueremo ad aggiornare il sito, raccontando che fine faranno i padiglioni africani. E poi ci concentreremo su altri eventi: la Conferenza sul clima che inizierĆ a Parigi il 30 novembre, il Forum sulla sicurezza marittima in programma in Togo nel 2016ā¦ Lāobiettivo ĆØ diventare la voce della diaspora africana. In Italia vivono circa 1,4 milioni di africani: non siamo pochi, no?Ā».